Biological and integrated control of postharvest diseases of washington navel oranges in a packinghouse Giovanni Arras Mario Agabbio Giovanna M. Fiori
The present paper reports the results of a commercial test carried out in Villacidro packinghouse in order to evaluate the inhibitory effects on fungal pathogens of biological control and integrated treatment, in comparison with those of a synthetic fungicide, thiabendazole (TBZ). Moreover, damage caused by the packinghouse processing line was examined. The results showed that biological control with the yeast Pichia guilliermondii (5A) led to a significant inhibitory activity (8,2%) in comparison with the commercial yeast Aspire, based on Candida oleophila (12,5% of rotten fruit). Integrated biological control, yeast plus TBZ, significantly improved the efficacy of Aspire (5,4%), and to a lesser degree the inhibitory activity of 5A (2,4%). Use of TBZ, at concentrations of 0,1 g/l and 1,2 g/l, led to similar results in inhibiting fruit decay (2,5 and 2,7% of infected fruit respectively). Therefore, pathogen control may be carried out with even lower doses of the chemical product than those commonly used (1,2-2 g/l), benefiting the healthiness of the fruit. The packinghouse processing line led to a significant increase in fruit decay (16.8%) compared with the unprocessed control fruit (10.1% of infected fruit). Si riferiscono i risultati di una prova commerciale, effettuata presso la Centrale ortofrutticola di Villacidro, al fine di valutare l’attività inibente, nei confronti dei funghi patogeni, mediante trattamenti biologici, integrati e chimici (tiabendazolo-TBZ). Infine sono stati esaminati i danni provocati sui frutti dalla linea di lavorazione. I risultati indicano che, il trattamento effettuato per aspersione con il lievito Pichia guilliermondii (5A) ha evidenziato una significativa attività inibente (8,2% frutti infetti) rispetto al lievito commerciale (Aspire) costituito da Candida oleophila, (12,5%) e al testimone non trattato (16,8%). Il trattamento di lotta integrata, lievito più TBZ, ha migliorato significativamente l’efficacia dell'Aspire (5,4%), e del 5A (2,4% d’infezione). L'impiego del TBZ, alle concentrazioni di 0,1 g/l e 1,2 g/l, ha dato risultati simili per quanto riguarda l’inibizione dei marciumi (rispettivamente 2,5 e 2,7 % di frutti infetti). Pertanto, per il controllo dei patogeni, è sufficiente utilizzare anche dosi inferiori di fitofarmaco rispetto a quelle comunemente impiegate (1,2-2 g/l), con vantaggi per la salubrità del frutto. Per quanto riguarda la linea di lavorazione, questa ha determinato un incremento rilevante dei marciumi sui frutti (16,8 %) rispetto al testimone non condizionato (10,1% d’infezione). |
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